martedì 21 novembre 2006
Viaggio numero x.
Il verbo essere viene a mancare.
I suoni non vengono più percepiti dall'apparato uditivo, nessuna immagine per i tuoi occhi, nessun oggetto per le tue mani, nessun appoggio per i tuoi piedi.Ogni muscolo del corpo si rilassa: impotente.Volgi lo sguardo in ogni direzione e non trovi niente di meglio che il buio, cerchi,cerchi,ti dimeni cercando un appiglio,non lo trovi.Il battito cardiaco sale.Le mani tra i capelli, lo sguardo spiritato.Perduto.
Ripresa della coscienza.
Come risucchiato torni nel mondo materiale, un respiro di sollievo.Il battito riprende un andamanto quasi regolare, ti alzi dalla sedia e cominci a camminare senza una meta, toccando prima una porta poi un muro poi un mobile poi te stesso, ti guardi le mani, ti tocchi il viso. Ti ritrovi davanti ad uno specchio, alzi lo sguardo lentamente quasi a non voler vedere cosa riflette. Lo vedi. Sgomento.
S.
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1 commento:
La prima parte m ricorda alla lontana il caro Renè Descartes e il suo iper stra-famoso "Cogito ergo sum".
Nessuna sensazione, cinque sensi azzerati, ma la mente che, volente o nolente, ti mantiene a galla.
Riesce ad elaborare e a descrivere la situazione, per quanto strana e disperata essa possa apparire. Ti fa rprovare tutte le emozioni del caso. "Penso quindi esisto".
W gli assi cartesiani, X e Y e l'Agnoli.
Nella seconda parte si ritorna in superficie. Strano vedere che anche il ritornare alla quasi "normalità" sia sgradevole. Dovrebbe far pensare. Il "ritrovarsi" davanti allo specchio sembra quasi casuale. Ma inconsciamente credo che non lo sia. Abbiamo un bisogno recondito di sapere, di vedere la realtà oggettivamente come essa ci appare senza nessun filtro di sorta. E proprio lo specchio è la metafora adatta per garantire l'oggettività di ciò che viene riflesso. Lo sgomento finale è una sensazione condivisibile, che molte volte provo anche io.
Comunque mai guardarti nello specchio di sabato sera a notte inoltrata. Mai. Proprio a prescindere.
"Ognuno, prima o poi, deve lottare contro sè stesso" Antonio Agnoli dixit. Chapeau.
"Cavalca il disagio" Pista dixit.
T.
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